Emily Dickinson, lettera a Susan Gilbert (1854)

Emily Dickinson, lettera a Susan Gilbert (1854)

Emily Dickinson, lettera a Susan Gilbert (1854)

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A Susan Gilbert

Sue – tu puoi andare o restare – Vi è una sola alternativa – Ultimamente siamo state spesso in disaccordo e questa dev’essere l’ultima volta.

Lasciandomi non devi avere paura che io mi senta sola, perché spesso mi separo da cose che immagino di avere amate – a volte per consegnarle alla tomba, a volte per consegnarle ad un oblio più amaro della morte – perciò il mio cuore sanguina così spesso che non m’impressionerò dell’emorragia, e aggiungerò solo un’altra angoscia a tante angosce precedenti, e alla fine della giornata osserverò: è scoppiata una bolla di sapone!

Questi incidenti mi addoloravano da bambina, e forse allora avrei potuto piangere quando dei piedini che erano stati accanto ai miei restavano immobili nella bara, ma gli occhi poi si prosciugano e i cuori si disseccano come il carbone e facilmente brucerebbero.

Sue – di questo sono vissuta. È l’emblema che ancora si attarda il Paradiso che un tempo sognavo, e benché, se questo mi verrà tolto, io debba restar sola, e anche se nell’ultimo giorno il Cristo che tu ami osservasse che non mi conosce – c’è uno spirito più fosco che non sconfesserà la propria figlia.

Pochi mi sono stati dati, eppure li amo tanto che mi vengono tolti per colpa della mia idolatria – Io mi limito a mormorare andato, e l’onda muore lontano nell’azzurro senza confine, e nessuno all’infuori di me sa che oggi è sprofondato. Abbiamo fatto un piacevole cammino. Forse questo è il punto in cui le nostre strade divergono – e allora passa oltre e canta, Sue – mentre io continuo il mio viaggio verso il monte lontano.

In primavera ho un uccello
che canta per me sola –
l’attira primavera.
Quando giunge l’estate –
quando la rosa appare,
parte il mio pettirosso.

Pure non mi addoloro
sapendo che il mio uccello
benchè volato via,
di là dal mare impara
per me una nuova musica
e tornerà.

Una mano più salda
ed una terra più fedele
tengono stretti i miei –
Se ora son lontani,
dico al cuore dubbioso
«Ancora ti appartengono».

In un cielo più limpido,
in una luce d’oro
io vedo
ogni dubbio e timore,
ogni screzio terrestre
svanire.

Perciò non mi addoloro,
sapendo che il mio uccello
benché volato via
su un albero lontano
per me rinnoverà
lucente melodia.

E.

NOTA:
Susan sposerà il fratello di Emily, Austin, ed abiterà negli Evergreen, la casa che venne costruita a pochi metri dalla Homestead, la casa di famiglia.

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