SUZANNE e NARA: la Vita è nei Segreti degli Alberi

SUZANNE e NARA: la Vita è nei Segreti degli Alberi

Suzanne e Nara: la Vita è nei Segreti degli Alberi

Ciclo “LE DONNE E GLI ELEMENTI” parte3: LEGNO

Il Legno in medicina cinese, è il terzo elemento. Generato dall’Acqua, a sua volta genera il Fuoco; controlla la Terra ed è controllato dal Metallo. La sua qualità principale è data dall’elasticità grazie alla quale si può piegare e raddrizzare: è quindi un solido modellabile. Gli alberi e i loro grandi o piccoli fusti di legno stanno sulla Terra proprio come noi Uomini e Donne. Le loro Radici prendono energia dalla Madre Terra, così come da quella del Sole che viene dal Cielo. Tra tutti i viventi l’essere umano ha il cranio rotondo come il Cielo e i piedi a fondamenta come la Terra: grazie alla sua posizione eretta ha la funzione di collegare e realizzare l’unione feconda di queste due energie una proveniente dall’alto (nello yoga viene chiamata energia manifestante) e una dal basso (chiamata energia liberatoria). Pochi di noi, credo nessuno, non apprezza gli alberi. Tutti sappiamo che sono il grande polmone di ossigeno della Terra. Ma questa visione, vi assicuro, è davvero limitata.

Suzanne Simard, ecologa canadese, è la prima donna di cui vorrei parlarvi: dopo aver trascorso più di 30 anni a studiare le foreste canadesi ha fatto un’incredibile scoperta, che ha reso totalmente superato tutto ciò che sappiamo degli alberi. Suzanne ha compreso che gli alberi parlano fra di loro attraverso una vera e propria rete di comunicazione sotterranea che si estende anche su lunghe distanze. È proprio quello che abbiamo visto in Avatar, il film di Cameron del 2009, in cui l’Albero Madre comunica con tutti gli esseri attraverso una vera e propria “rete neurale”: non è fantascienza, né fantasia, ma è assolutamente vero!

Una foresta è molto più di quel che si vede, afferma Suzanne. Sotto la superficie c’è un altro mondo, fatto d’infinite vie biologiche attraverso cui gli alberi si connettono e comunicano, comportandosi come parti di un unico grande organismo. Esattamente come noi Umani, anche se troppo spesso perdiamo di vista il grande organismo che siamo, non solo come Umanità intera, ma soprattutto come ben più grande Tutto insieme alla Madre Terra.

“Gli alberi sono molto di più che file di legno in attesa di diventare mobili o edifici. Sono più che organismi che producono ossigeno o che purificano l’aria per noi. Sono esseri viventi che provano emozioni, conoscono l’amicizia, hanno un linguaggio comune e si prendono cura l’uno dell’altro” – spiega Wohlleben autore di “La vita segreta degli alberi”. La Simard per dimostrare le sue ipotesi ha usato degli isotopi radioattivi e tracciato lo spostamento del carbonio tra le varie piante, rilevando come la betulla e l’abete comunicassero attivamente fra di loro. In estate la betulla inviava più carbonio all’abete di quanto questo ne inviasse alla betulla, soprattutto quando l’abete si trovava all’ombra. E si è chiesta subito come mai, in altri periodi dell’anno, era invece l’abete a inviare più carbonio alla betulla, quando questa non aveva le foglie. Giungendo così alla conclusione, scientificamente provata, che le due specie si aiutavano l’una con l’altra, ribaltando l’idea che le piante di una foresta fossero in competizione, e dimostrando come invece collaborassero fra loro.

Ma come comunicano gli alberi? La loro interazione, avviene su più piani: su quello del carbonio, ma anche dell’azoto, del fosforo, dell’acqua, dei segnali di difesa, dei composti chimici e addirittura degli ormoni. E avviene grazie alla  micorriza: avete presente quando staccate un fungo e sotto ci sono quei filamenti sottili? Ecco attraverso quelli! Questi filamenti si possono vedere benissimo in primavera, quando si travasa una pianta in un vaso più grande: si tira fuori e si vede che la terra è letteralmente occupata da migliaia di filamenti che non sono vere e proprie radici. Quella è la Micorriza. La comunicazione funziona più o meno come la rete Internet, anche se sarebbe più giusto dire il contrario visto che Internet è recente mentre gli alberi esistono da 385 milioni di anni. Ma la cosa più incredibile della scoperta di Suzanne è che non tutti gli alberi hanno la stessa importanza a livello comunicativo. E se l’Elemento Legno è caratterizzato dal movimento di espansione verso l’esterno in tutte le direzioni, alcuni alberi sono vere e proprie magistre in questo: gli Alberi Madre. Gli “alberi hub” o “alberi madre” rappresentano i nodi principali della rete informativa: sono alberi “anziani”, vere e proprie matriarche che nutrono le piante più giovani del sottobosco, e non solo i loro figli, ma anche quelli di specie diversa, aiutando specialmente quelli più deboli e fragili. Gli imponenti e maestosi alberi madre nel gestire gli scambi di un’intera foresta ne proteggono la biodiversità. Ogni matriarca è connessa a centinaia di altri alberi.

Ogni Hub ha un po’ il ruolo del Fegato in Medicina cinese: è lo stratega, caratterizzato da fantasia e creatività, che davanti a un pericolo o un problema elabora un piano con cui superarlo, prendendo decisione più giusta per tutto il bosco. È compito invece della Vescicola Biliare portarlo a compimento: inviare il carbonio in eccesso, attraverso la rete di filamenti, alle piante più giovani, arrivando persino a limitare l’estensione delle proprie radici per far loro più spazio. In questo modo gli alberi giovani hanno quattro volte più possibilità di sopravvivere e questo rende una foresta resiliente.

Quando si abbattono degli alberi perciò, non tutti sono uguali. Abbattere un Albero Madre significa togliere memoria e conoscenza a quella foresta, decretarne la fine. Se invece l’abbattimento fosse pensato preservando gli Hub, la foresta continuerebbe ad avere vita e memoria delle sue generazioni, informazioni a cui attingere per riprendersi. Tagliare un Hub è tagliare la testa del drago, decretare l’estinzione di questo animale sacro. E quando gli alberi madre vengono feriti o muoiono, inviano dei messaggi di “saggezza” alle future generazioni di plantule che stanno crescendo tutte intorno. Infatti, monitorando lo spostamento del carbonio sono stati individuati segnali che partono dall’albero madre ferito fino a raggiungere le plantule vicine è si è capito che la pianta morente dà indicazioni utili che istruiscono le giovani piante su come affrontare meglio in futuro lo stesso tipo di stress. Non è incredibile?!?

https://www.ted.com/talks/suzanne_simard_how_trees_talk_to_each_other?language=it

Quando leggiamo queste cose, ci dispiacciamo subito e sempre molto, ci preoccupiamo, proviamo dolore anche, ma cosa facciamo? Beh, Nara fa qualcosa. Nara Baré (Francinara Soares Martins Baré) è la prima donna a diventare Coordinatrice generale della Coordinazione delle Organizzazioni Indigene dell’Amazzonia Brasiliana, la più grande organizzazione indigena del Brasile, che rappresenta 160 popolazioni da nove stati dell’Amazzonia (circa il 60% della popolazione indigena totale). È stata eletta nell’agosto del 2017 all’Assemblea Generale del COIAB alla presenza di circa 600 capi indigeni da ogni parte dell’Amazzonia brasiliana. Cresciuta in un ambiente in cui le donne hanno poca voce, ha da sempre combattuto per i suoi diritti, ed ora anche i nostri. Nara ha proprio le caratteristiche Legno: ha una naturale tendenza a mostrarsi perché deve costruire, creare, rinnovare, riformare e rivoluzionare. Nara è decisamente il tipo Legno: avanza da sola lottando contro ogni avversità per superare i propri limiti: ha bisogno di agire e reagire per sentirsi bene, vuole sempre raggiungere il massimo in ciò che fa e quindi non è mai abbastanza soddisfatta di ciò che ha o che ha raggiunto.

Nara grida: “Rischiamo la vita ogni giorno, ogni momento. Siamo minacciati dai cercatori d’oro illegali, i tagliatori di legname, con la complicità della politica. Oggi in Brasile non ci sono più regole.” E l’assassinio della consigliera e attivista Marielle Franco è purtroppo solo uno dei casi. Il taglio indiscriminato della foresta amazzonica è un problema di tutti – ci ricorda – non solo nostro.

Il Brasile ha sottoscritto accordi e trattati ma di fatto il governo non agisce, poiché regna l’illegalità in tutto il paese, e i diritti vengono compromessi, non solo quelli dei popoli indigeni, ma quelli dell’Umanità intera. È su questo che dovremmo concentrarci. E essere grati a Nara, la piccola grande indigena, che sta lottando anche per noi. Nel caso delle popolazioni amazzoniche si tratta del diritto alla vita e alla sopravvivenza, ma credete che per noi sia diverso? È il pianeta di tutti che viene lentamente distrutto. Riusciamo a indignarci se un vicino ci “ruba” un metro di terra del giardino, eppure  lasciamo correre se alla Terra ogni anno, per tagliare legno e fare posto alle coltivazioni di soja (ricordiamocelo quando la mangiamo, anche se è più proteica e vegana), vengono tolti alberi per un’estensione pari a 8 – 10 mila km. È stato dimostrato che lo stile di vita degli indigeni è armonico, e va contro i cambiamenti climatici grazie alla loro interazione con la terra e il territorio: consumando e producendo non in grande scala, utilizzano le risorse in modo sostenibile, mantenendo la reciprocità tra l’uomo e l’ambiente. “Per noi la foresta è Madre – dice Nara – e la proteggiamo. Se a livello internazionale si accetta questo, allora si riconosce un valore al nostro stile di vita.”

Solo se la produzione avviene nel rispetto delle risorse e se ognuno di noi si sforzerà di limitare i consumi indotti da questa società del desiderio (invece che del vero bisogno) ci sarà qualche possibilità di ripresa. Oramai è un “Ultimatum alla Terra”. “Perché se la foresta Amazzonica scompare perdiamo tutti, in tutto il mondo, non soltanto noi indigeni.”. Saggia Nara.

E se avete ancora qualche dubbio, se ancora non credete che gli alberi siano tutto ciò, GUARDATE QUESTO VIDEO, CHE DIMOSTRA CHE NON SOLO LE PIANTE COMUNICANO TRA LORO, MA CHE COMPRENDONO ANCHE NOI. Dobbiamo ripensare a tutti i nostri rapporti, consapevoli del fatto di essere tutti figli della Terra, dell’Aria, dell’Acqua, del Legno e del Fuoco.

http://www.lastampa.it/2018/05/10/societa/bullismo-e-violenza-fanno-male-a-tutti-anche-alle-piante-lesperimento-X2bZVfIOqj51gRDrstPhtL/pagina.html

FONTI:

«La mia lotta quotidiana per i popoli indigeni» Metronews 30.3.2018

«Gli alberi parlano fra loro» Conoscenza al confine 14.2.2017

«Chiacchiere tra alberi: gli studi di Suzanne Simard» di E.Russillo – Treendom

https://www.greenme.it/spazi-verdi/spirali-di-luna/2266-la-foresta-vivente-come-gli-alberi-comunicano-fra-loro

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